È un fondo pubblico cofinanziato dal Fondo sociale europeo, nato per contrastare gli effetti economici dell’epidemia Covid-19.

Cos’è il Fondo Nuove Competenze

Il Fondo Nuove Competenze 2024 – 2025 è un’iniziativa promossa dal Ministero del Lavoro, introdotta con l’articolo 88 del Decreto Rilancio 34 del 19 maggio 2020 e rifinanziato dal Decreto Agosto (n.104/2020).

È rivolto alle aziende italiane per sostenere l’aggiornamento e lo sviluppo delle competenze dei lavoratori, in risposta alle esigenze del mercato del lavoro moderno, caratterizzato da rapidi cambiamenti tecnologici e da un’attenzione crescente alla sostenibilità.

Le ore di stipendio del personale in formazione sono a carico del fondo, grazie ai contributi dello Stato e del Fse – Pon Spao.

Fondo Nuove Competenze 2024 – 2025

Il Fondo Nuove Competenze 2024 – 2025 offre un supporto concreto alle imprese per la formazione dei propri dipendenti, coprendo una parte davvero significativa dei relativi costi. Funziona attraverso un sistema di contributi a fondo perduto che possono coprire fino al 100% del costo del lavoro dedicato ai percorsi formativi.

In particolare il Fondo copre:

  • il 100% dei contributi assistenziali e previdenziali dei dipendenti (al netto degli eventuali sgravi contributivi)
  • il 60% della retribuzione oraria delle ore destinate alla formazione.

Tuttavia, laddove siano stati stipulati accordi che prevedano una riduzione dell’orario di lavoro (oltre alla rimodulazione dell’orario per la formazione) a parità di retribuzione complessiva, la quota di retribuzione finanziata dal Fondo Nuove Competenze potrebbe essere pari al 100%.

Per accedervi dunque è necessario che le aziende stipulino specifici accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro, destinati alla formazione.

Il fondo permette alle aziende di ottenere il finanziamento sotto forma di rimborso per le ore di lavoro dedicate alla formazione dei dipendenti. Questo rimborso copre lo stipendio del personale e i contributi durante la formazione. Le domande per accedere a questi fondi possono essere inviate tramite il sito del ministero del Lavoro.

I progetti di formazione devono puntare all’acquisizione di competenze riconosciute a livello internazionale, seguendo specifici riferimenti come il DigComp 2.1 per le competenze digitali di base, la norma UNI EN 16234-1 per competenze digitali avanzate, e la classificazione ESCO per quelle legate alla sostenibilità ambientale. Inoltre, è richiesto che i programmi formativi valorizzino le competenze già detenute dai lavoratori e siano personalizzati basandosi su valutazioni iniziali, in linea con gli standard professionali di qualificazione del Repertorio nazionale, definiti dall’art. 8 del decreto legislativo n. 13 del 2013.

Quali aziende possono attivare il Fondo Nuove Competenze?

Tutti i datori di lavoro privati, comprese le società a partecipazione pubblica, sono idonei a richiedere i contributi a condizione che:

  • siano conformi alle normative relative ai versamenti contributivi, tributari e alle prestazioni sociali;
  • non si trovino in stato di liquidazione, fallimento, interruzione delle attività, concordato preventivo, o non siano oggetto di procedure che possano portare a tali condizioni;
  • non abbiano in corso controversie, sia giudiziarie che extragiudiziarie, in merito a finanziamenti pubblici;
  • abbiano stipulato accordi collettivi per la ridistribuzione dell’orario di lavoro dedicati a programmi di sviluppo professionale dei dipendenti, conformemente a quanto stabilito dal decreto di riferimento e dall’Avviso corrispondente

Argomenti e ambiti di formazione

Questi gli ambiti di formazione coperti dal bando:

  • Sistemi tecnologici e digitali
  • Introduzione e sviluppo dell’intelligenza artificiale
  • Sostenibilità e impatto ambientale
  • Economia circolare
  • Transizione ecologica
  • Efficientamento energetico
  • Welfare aziendale e benessere organizzativo

Quanti costi copre e quali?

Il fondo copre interamente i costi, inclusi i contributi previdenziali e assistenziali, legati alla formazione dei dipendenti, permettendo alle aziende di avvalersi di percorsi formativi senza spese.

Questo beneficio è integrabile con quelli offerti dai Fondi Interprofessionali, garantendo una formazione completamente gratuita per i lavoratori.

La gestione delle domande è affidata al Ministero del Lavoro, mentre l’INPS si occupa di erogare i contributi.

A quanto ammonta il contributo?

Il contributo a fondo perduto è pari:

  • al 60% della retribuzione oraria dei dipendenti in formazione fino ad un massimo di 150 ore per lavoratore;
  • al 100% degli oneri relativi ai contributi previdenziali e assistenziali delle ore destinate alla formazione.

I progetti formativi dovranno avere una durata complessiva compresa fra le 30 e le 150 ore e la formazione potrà essere erogata nel 2025.

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